Una collaborazione di vecchia data che passa per tutte le generazioni di sistemi NUM
Entrare in Meccanica Ponte Chiese è come varcare la soglia di un museo dedicato a NUM. Il primo controllo numerico ha circa trent’anni, mentre il più recente appartiene all’ultima generazione, consentendo così di vedere e percepire l’evoluzione tecnologica non solo nel campo del controllo numerico, ma anche nella sua diretta applicazione in ambito produttivo. Quella fra NUM e Meccanica Ponte Chiese è infatti una collaborazione di vecchia data, che si è consolidata nel tempo. A dimostrarlo è il caso di un importante investimento fatto dall’azienda bresciana per sostituire il CNC Fanuc 31i in dotazione di una macchina MCM con un Flexium+ 68 di NUM.
Ma partiamo dal principio.
Meccanica Ponte Chiese nasce nel 1973 per mano di Giovanni Ferraboli, ma è solo nel 1978 che prende il nome che porta ancora oggi. Con il quartier generale a Prevalle, in provincia di Brescia, l’azienda è specializzata in lavorazioni meccaniche conto terzi per i più svariati settori: agricolo, movimento terra, eolico, navale, tessile, energia e via dicendo. Alla guida c’è ancora il fondatore Giovanni Ferraboli che, da anni, è affiancato dai figli Gianluca, Mirko e Monica. Lo stabilimento produttivo dell’azienda si estende su un’area di 10mila metri quadrati, di cui oltre 6mila coperti, che ospitano undici centri di lavoro MCM, tutti equipaggiati da controllo numerico NUM, e una sala metrologica con tre macchine per il controllo qualità, responsabili di verificare e certificare ogni pezzo prodotto da Meccanica Ponte Chiese prima della consegna.
utte collegate in rete e gestite da un sistema centrale volto all’ottimizzazione dei processi produttivi, i centri di lavoro dello stabilimento di Meccanica Ponte Chiese lavorano 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. “Il primo centro di lavoro MCM installato nel 1988 era già dotato di controllo numerico NUM e in particolare di un NUM 560”, spiega Gianluca Ferraboli, che oggi è responsabile del reparto produzione. “Nel 1994 abbiamo acquistato il secondo centro di lavoro, sempre MCM e sempre equipaggiato da CNC NUM, ma in questo caso da un NUM 760. Poi via via, ogni due o tre anni, facevamo altri investimenti per completare gli impianti esistenti o introdurne di nuovi ed essere così in grado di rispondere al meglio alle esigenze del mercato.” Nello stabilimento di Meccanica Ponte Chiese si parte quindi dalle prime due generazioni di sistemi analogici NUM, vale a dire i CNC 760 seguiti dai 1060, per passare poi a quelle di sistemi digitali, quindi prima i 1050, poi gli Axium e infine i Flexium.
La strategia ben ponderata portata avanti da Meccanica Ponte Chiese e basata sulla scelta di implementare nel proprio stabilimento solo macchine MCM dotate di controllo numerico NUM deriva da esigenze ben precise.
“Prima di tutto”, spiega Gianluca Ferraboli, “la semplicità di programmazione che – nel nostro caso – avviene perlopiù a bordo macchina; ormai ciascuno dei nostri operatori ha raggiunto una notevole dimestichezza con l’ambiente di sviluppo dei CNC di NUM, il che consente una forte riduzione dei tempi necessari per questa operazione. La nuova release di Flexium+ 68, inoltre, ha migliorato ulteriormente l’usabilità del sistema grazie a un’interfaccia più semplice da utilizzare e, più in generale, alla versatilità del sistema stesso.”
Un altro aspetto fondamentale è la possibilità che i CNC NUM offrono di mantenere la compatibilità dei programmi pezzo nel corso degli anni su tutti i controlli installati. “Nel corso della nostra storia”, continua infatti Ferraboli, “abbiamo costruito una libreria di programmi di lavorazioni che vengono utilizzati tutt’ora perché di fatto contengono tutto il know how di Meccanica Ponte Chiese. Vien da sé che per noi sia fondamentale poter caricare su tutte le macchine, incluse quelle che montano i sistemi di ultima generazione, tali programmi così da poterli sfruttare senza doverli rifare ogni volta da capo.”
Non meno importante è infine il servizio di assistenza post vendita. “Quello fra NUM e Meccanica Ponte Chiese è un rapporto di vecchia data, basato su disponibilità e collaborazione”, tiene a sottolineare Ferraboli. “Nel mercato attuale caratterizzato da tempi di consegna sempre più frenetici e da una concorrenza quasi spietata, un fermo macchina è difficilmente tollerabile. Per questo il fatto di poter alzare il telefono e trovare dall’altra parte un tecnico specializzato in grado di risolvere prontamente il problema è per noi fondamentale. E NUM è in grado di offrirci proprio questo.”
Tutte queste ragioni hanno portato Meccanica Ponte Chiese a una scelta ben precisa quando, nel 2018, ha deciso di acquistare un centro di lavoro Tank 1300 MCM usato dotato di un CNC Fanuc 31i. “Qualche tempo fa – racconta ancora Ferraboli – ci siamo trovati a dover gestire un forte picco di lavoro in concomitanza del quale abbiamo avuto l’occasione di acquistare un centro di lavoro orizzontale Tank 1300, 4 assi, 10 pallet e un magazzino da 400 utensili. Fin dai primi mesi di utilizzo, però, ci siamo resi conto che il CNC in dotazione della macchina richiedeva tempi di programmazione molto più lunghi, non mettendoci a disposizione molte delle funzioni che eravamo soliti utilizzare con i controlli NUM e, soprattutto, non permettendoci di caricare in macchina i programmi della nostra libreria. Senza contare le difficoltà operative dei nostri tecnici.”
E così, in un momento di maggior calma lavorativa, Meccanica Ponte Chiese ha deciso di far un investimento piuttosto importante per sostituire il CNC ed equipaggiare anche questa macchina con CNC Flexium+ 68, azionamenti MDLUX e motori della serie BPH.
(Settembre 2021)